"... perchè fare cinema non è difficile e più lo dipingi magico meno osi avvicinarti ..."
SIAMO QUELLO CHE POSSIAMO RACCONTARE
...c’era una volta (nel 1999) un gruppo di persone di cinema che si occupavano di diverse arti, mestieri e professioni: regia, musica, sceneggiatura, fotografia, scenografia. Qualcuno era un libero professionista, altri avevano loro società, ma tutti insieme costituirono l’associazione Acli Multimedia, nella comune volontà di trasmettere le conoscenze dei loro rispettivi campi per contribuire a rendere il cinema, ormai digitale, un mezzo di espressione alla portata di tutti.
Iniziarono subito a fare ricerca varando un progetto per la diffusione del linguaggio del cinema. Finanziato per qualche anno dalla Direzione Generale Cinema del MIBACT il progetto
FareCinema aveva l’obiettivo di ideare e sperimentare un tipo di didattica di base destinata a familiarizzare le persone con la grammatica audiovisiva e far crescere la capacità di produrre contenuti audiovisivi digitali in tutti quegli ambienti dove più servirebbe: nella scuola, nelle aziende, nella formazione, nella cooperazione, nell’associazionismo, nel volontariato e nell’azione delle pubbliche amministrazioni locali verso i cittadini.
Si resero conto però, che nonostante il digitale rendesse possibile una produzione audiovisiva poco formale e a bassissimo costo, l’impianto culturale che sorregge il cinema industriale proponeva una didattica del film più adatta ad un uso strumentale e di formazione critica, che a fornire conoscenze tecniche di base indispensabili per esprimersi creativamente con le immagini in movimento e comunicare idee, informazioni e opinioni.
Il gruppo fece un’approfondita ricerca che mise in evidenza la completa assenza di percorsi didattici ripetibili sul linguaggio del cinema e dell’audiovisivo, l’assenza di materiale didattico utilizzabile da tutti, nessun corso strutturato che permettesse di tentare un minimo approccio tecnico.
La decisione fu unanime: avrebbero lavorato sulla mancanza di una educazione di base e di una didattica semplice e divulgativa per la realizzazione audiovisiva, da usare in ambito non professionale.
“Campo, Controcampo e Totale sono la regola principale” disse una volta a brutto muso un produttore ad un regista esordiente che insisteva per girare continui e pretenziosi piani sequenza. “Campo, Controcampo e Totale” diventò il loro slogan. Nei progetti pilota che organizzavano, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione (facevano parte di un protocollo d’intesa), il gruppo iniziò a sperimentare un modello educativo che chiamarono “Icinemini”. L’intento era quello di far “maneggiare” a docenti e studenti regole di base, modi di ragionare e procedure del cinema e individuare nelle sperimentazioni una serie di nuclei tematici che potessero rappresentare una prima scaletta di alfabeto audiovisivo per tutti.
Il loro paradigna diventò la
pratica della ripresa; cioè quella naturale semplificazione che avviene in un qualunque set quando le esigenze creative devono essere coniugate con la necessità della “ripresa migliore nel minor tempo possibile”; oppure, ancora più spesso, con il bisogno di mettere al sicuro, nel tempo sempre troppo breve concesso dal piano di lavorazione, le inquadrature indispensabili a non trovare plateali “buchi di racconto” nella fase del montaggio.
E’ passato molto tempo da quei primi progetti pilota. Le esperienze e i materiali sono poi confluiti in una scaletta definitiva e il modello educativo “Icinemini” è stato tradotto in materiali perfettamente utilizzabili da persone non esperte di cinema. Elaborazione, stesura dei contenuti, grafica e costruzione dei corsi e-learning hanno richiesto altri tre anni di lavoro. Per iniziare questa nuova avventura i sopravvissuti di quel gruppo di pionieri hanno costituito la nuova associazione, ICINEMINI, che della prima sta continuando la storia…
SIAMO QUELLO CHE FACCIAMO
Il percorso di sperimentazione del programma ICINEMINI